Visual-Spatial Learner?
Pensano “per immagini”…
È un equivoco comune ritenere che “visual-spatial learner” indichi un bambino gifted con disturbi visivi, o con caratteristiche esclusive nel campo delle arti figurative. Limitandosi a riassumere (senza alcuna elaborazione) il contenuto di un breve articolo della dottoressa Linda Silverman, questo post intende chiarire come il “visual-spatial learner” sia invece un individuo (bambino o adulto) dotato di una modalità di apprendimento che presenta caratteristiche specifiche, chiaramente identificate e non necessariamente legate ad un gifted (sebbene anche tra gli individui gifted siano identificabili “visual-spatial learner”). Tali caratteristiche sono spesso in antitesi con quelle di un’altra modalità di apprendimento, designata nell’articolo come “auditory-sequential”. La dottoressa Silverman spiega come i metodi di insegnamento comunemente adottati nelle scuole siano più adatti ad uno stile di apprendimento di tipo “auditory-sequential”, e offrano quindi un servizio inadeguato per quella parte della popolazione scolastica (più di un terzo del totale) con forte preferenza per uno stile di apprendimento di tipo “visual-spatial”.
Il concetto di “visual-spatial learner” (VSL) fu introdotto nel 1981 dalla Dr.ssa Linda Silverman, psicologa e studiosa della popolazione gifted fin dal 1961 e fondatrice del Gifted Development Center (Denver, Colorado, USA), che dal 1979 ha valutato più di 6.500 bambini, creando la più ampia banca dati esistente, relativa a questa parte della popolazione.
Nelle sue osservazioni cliniche, la Dr.ssa Silverman aveva notato come i bambini che raggiungevano i punteggi più alti nei test del QI (chiamiamolo gruppo A) avessero una eccellente abilità nella soluzione di problemi proposti visivamente e in quelli di orientamento spaziale. Aveva però anche notato come il gruppo di bambini che aveva i punteggi più bassi nei test del QI (chiamiamolo gruppo B) mostrasse le stesse eccellenti abilità “visivo-spaziali” (“visual-spatial”). In sostanza la differenza tra i due gruppi stava nel fatto che i bambini del gruppo A avevano anche delle spiccate capacità auditivo-sequenziali (“auditory-sequential”), mentre il gruppo B presentava delle debolezze proprio in quest’ultima area. “È da queste considerazioni cliniche, unite alla volontà di comprendere sia i punti di forza che le debolezze, che nacque il concetto di VSL”.1
Secondo la Dr.ssa Silverman, i “visual-spatial learner” presentano un’organizzazione mentale diversa, rispetto agli “auditory-sequential learner”, ed una modalità di apprendimento con caratteristiche spesso diametralmente opposte. Il contrasto fra queste caratteristiche è illustrato ampiamente nell’articolo, sia nel testo che attraverso una ricca tabella. Per motivi di copyright non è possibile riportare questi contenuti nella loro interezza, per cui ci si limita ad una tabella riassuntiva, rimandando al testo originale per i dettagli.
AUDITORY-SEQUENTIAL | VISUAL-SPATIAL |
Pensano “in parole” | Pensano “per immagini” |
Procedono in maniera sequenziale, muovendo da materiale più facile a materiale più difficile | Imparano concetti complessi con facilità, incontrano difficoltà nelle attività “di base” |
Possono avere bisogno di ripetere i concetti, per apprenderli | Imparano i concetti in maniera permanente; non amano esercitazioni e ripetizioni |
Possono illustrare i passaggi compiuti per arrivare alla soluzione | Ottengono la soluzione intuitivamente, per cui hanno difficoltà ad illustrare i passaggi |
Hanno ottima capacità di memorizzazione meccanica | Imparano meglio se individuano relazioni (fra concetti) |
Imparano bene seguendo istruzioni | Sviluppano metodi propri di soluzione dei problemi |
Le reazioni emotive non influenzano l’apprendimento | Sono molto sensibili all’atteggiamento dell’insegnante |
Sono soddisfatti di una sola risposta corretta | Creano soluzioni originali ai problemi |
Ragionano in maniera analitica | Hanno buone capacità di sintesi |
Gli individui con stile di apprendimento VS non imparano per ripetizioni ed esercitazioni; arrivano alla soluzione corretta senza passare attraverso passaggi successivi, ed illustrare i passaggi fatti può quindi essere impossibile per loro. Possono avere difficoltà nei quesiti facili e dimostrare invece una straordinaria abilità nei quesiti complessi. Non apprendono in maniera sequenziale, attraverso passaggi successivi (il metodo adottato comunemente dagli insegnanti): imparano l’insieme e hanno bisogno di avere una visione del “tutto”, prima di apprendere i dettagli. Sono in grado di mettere assieme una vasta quantità di informazioni da diversi domini, ma spesso trascurano i dettagli. Appaiono poco organizzati e disinteressati ai limiti di tempo.
I genitori di questi bambini noteranno che dedicano una quantità di tempo enorme a risolvere puzzle complicati, costruire con i LEGO, risolvere labirinti, contare, giocare a scacchi, costruire utilizzando qualsiasi materiale capiti sotto mano, creare esperimenti scientifici, programmare al PC o smantellare qualsiasi cosa in casa, per vedere come funziona. Sono particolarmente creativi.
L’articolo si conclude accennando ad uno studio che, su un campione di 750 studenti al quarto, quinto e sesto anno di scuola, ha rivelato che ben un terzo presentava una marcata inclinazione VS, mentre solo il 23% era marcatamente “auditory-sequential”. L’osservazione conclusiva della Dott.ssa Silverman è che l’adozione di metodi di insegnamento VS migliorerebbe l’apprendimento di questa percentuale non trascurabile della popolazione scolastica.
[In un altro articolo più lungo e dettagliato,2 la Dr.ssa Silverman spiega come, proprio per via delle caratteristiche del loro stile di apprendimento, i bambini VSL a scuola non si adattino facilmente a metodi ripetitivi e dettagliati, mostrando insofferenza nei confronti di attività comuni come ad esempio imparare le tabelline, scrivere a mano (preferiscono la tastiera), illustrare i passaggi nella soluzione di un problema, accontentarsi di un’unica soluzione o della soluzione più semplice…]
Per chi desiderasse approfondire l’argomento, gli articoli citati in questo post sono disponibili, assieme ad altri, sul sito del Gifted Development Center.3
- L. Silverman, “The visual-spatial learner: An introduction,” Soundview School Dolphin News, Winter issue, 6-7 (2003). http://visualspatial.org/files/intro.pdf
- L. Silverman, “Identifying visual-spatial and auditory-sequential learners: A validation study.” http://www.gifteddevelopment.com/visual-spatial/identifying-visual-spatial-and-auditory-sequential-learners-validation-study
- Articoli VSL sul sito del Gifted Development Center:
https://www.gifteddevelopment.org/visual-spatial
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(Riferimenti verificati in gennaio 2020)
Come fare per aiutare i visual- spatial learners nello studio, considerato che scuole e università italiane sono improntate su sistemi di apprendimento non adatti a loro? Come insegnare loro a superare le difficoltà e ad imparare con metodi di studio VS? Esistono dei tutor che possono supportarli?
Le domande sono molto interessanti, e la risposta può non essere proprio così diretta, proprio perché innanzitutto è necessaria una conoscenza del fenomeno e una identificazione precisa dello stile dello studente. Le informazioni a cui possono accedere gli insegnanti per aiutare gli studenti VS sono davvero tante; alle stesse possono accedere i genitori. Ci sono metodi che possono aiutare gli studenti VS nello studio e nell’approccio all’apprendimento, che valorizzano le loro caratteristiche e minimizzano la fatica e frustrazione che deriva dalla forzatura a metodi di apprendimento non consoni. Ti lascio il link alla pagina dedicata ai VSL del Gifted Development Center: https://www.gifteddevelopment.org/visual-spatial. In fondo alla pagina trovi la sessione Resources. Fai click su VSL Resources: lì troverai molti articoli di ricerca sulle caratteristiche VS e sulle pratiche di insegnamento ai VSL a disposizione degli insegnanti. Al momento non conosco materiale in italiano che si occupi esattamente di questo tipo di apprendimento. Se pensi di avere bisogno di aiuto nel districarti tra il materiale e/o hai domande più precise, ricontattaci tranquillamente.
Grazie per queste informazioni. Cercherò di procurarmi il libro e di leggere gli articoli che mi hai indicato. Mia figlia si trova all’università e quindi ormai è impossibile aspettarsi un aiuto dagli insegnanti. Spero di riuscire a trovare qualche consiglio pratico da suggerirle. Lei purtroppo si rifiuta di leggere questo materiale. Ho ancora una domanda: ma ci sono all’estero università in cui si applicano metodologie di insegnamento fatte apposta per questo tipo di studenti? Cosa mi sapete suggerire in proposito?
Effettivamente potrebbe trarre vantaggio dalla lettura del materiale in quanto potrebbe forse rispondere a domande e dubbi che ha. Aiuta sempre molto vedere descritte le proprie caratteristiche. Per quel che riguarda l’università all’estero, io posso parlare degli USA, e non mi risulta che ci siano università che si occupano dichiaratamente di stare dietro a studenti con queste caratteristiche. Bisogna però dire che l’università negli USA ha una impostazione molto diversa da quella italiana, e gli studenti che arrivano al college hanno alle spalle un percorso molto differente da quello delle scuole in Italia, sia come metodo che come approccio alla indipendenza individuale dello studente.
Ho dimenticato di indicarti il libro per eccellenza sull’argomento: Upside-Down Brilliance: The Visual Spatial Learner di Linda Silverman.