Giftedness come prospettiva fenomenologica.

Una prospettiva fenomenologica piuttosto che utilitaristica.

Una delle scuole di pensiero portata avanti da famosi autori americani descrive la giftedness come segue: “La giftedness è un costrutto sociale. I concetti di normale, al di sotto o al di sopra della norma (o gifted) sono invenzioni umane, non un fatto della natura. […] Ciò che costituisce la giftedness, ovviamente, varia a seconda della società. Una persona vista come gifted in una società potrebbe non essere considerata gifted in altre culture.”1

In questa visione la giftedness è dipendente quindi dalla cultura di appartenenza, da come il fenomeno viene percepito dalla società e dalle opportunità disponibili.

Esiste però un’altra scuola di pensiero, quella condivisa da Gifted Italia, che va decisamente contro corrente e che, per spiegare la complessità del fenomeno, lo osserva in modo molto più profondo e intimo: “Questa è una prospettiva fenomenologica piuttosto che utilitaristica; cioè, si concentra sulla coscienza dei gifted piuttosto che sulla loro utilità per la società.”2

“Giftedness in this sense implies an advanced ability to construct meaning in the context of experience, including the enhanced capacity to think abstractly and to respond emotionally to abstract concepts used in the interpretation of experiential phenomena.  Importantly, giftedness pervades the whole of one’s intellectual, social and emotional reality.”3 


1Current Perspectives on the Identification and Assessment of Gifted Students, di Steven Pfeiffer

2Through the Lens of Giftedness, di Linda Silverman

3The child of extraordinarily high IQ from a Vygotskian perspective, di Martha Morelock


 

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