IL DIVERSO CONCETTO DI AMICIZIA NEI GIFTED.

Alla ricerca del rifugio sicuro.

A partire dall’articolo “Il rifugio sicuro” già pubblicato da Gifted Italia nel giugno 2020 e il webinar “Socializzazione e amicizia nei gifted” del maggio 2022 (ripetuto numerose volte negli anni successivi), nei prossimi paragrafi vi guideremo attraverso una particolare ricerca condotta dalla Dott.ssa Miraca Gross, la quale ha voluto indagare la differenza nel concetto di amicizia nei giovani gifted rispetto ai non gifted. Questo studio è stato il primo in tal senso, ripreso, ampliato e confermato nei decenni successivi dalla ricerca in questo ambito. Le evidenze prodotte hanno messo in luce l’estrema importanza che questo aspetto riveste in tutti gli ambiti di crescita dei bambini e ragazzi gifted, in particolar modo in quello scolastico.

Gli studi ci dicono che il concetto di amicizia nei bambini ha una natura gerarchica, varia con l’età e si sviluppa in tappe. Diventa più sofisticato e complesso con il progredire dell’età. I bambini nei primi anni di scuola vedono l’amicizia in maniera egocentrica o soggettiva. È intorno ai 9 anni che si sviluppa la capacità di vedere al di fuori dei propri bisogni e percezioni, e considerare l’amico come un individuo con i propri bisogni e valori. Bisogna arrivare alla soglia dell’adolescenza perché il ragazzo percepisca l’amicizia come relazione personale e di scambio, e intenda contribuire, tramite l’amicizia, alla crescita emotiva reciproca. Bisogna precisare che questi studi furono portati avanti usando un campione non selezionato di bambini e ragazzi normodotati.

Gli studi sulla giftedness degli ultimi 70 anni hanno confermato che i bambini gifted scelgono come amici altri bambini gifted più o meno della stessa età, o ragazzi più grandi che hanno comunque capacità superiori alla media. La letteratura è chiara nel precisare come i bambini gifted tendano a scegliere gli amici sulla base delle somiglianze nell’età mentale, piuttosto che nell’età cronologica. E ancora più importante: i bambini e ragazzi gifted scelgono le loro amicizie in bambini e ragazzi che sono ad un livello simile di sviluppo intellettivo e maturità emotiva.

Erroneamente si considera «immaturo emotivamente» un bambino gifted che non fa amicizia con i suoi coetanei. In realtà, le eventuali “difficoltà” nelle relazioni o, meglio, un diverso approccio alle relazioni, derivano da una maturità emotiva superiore rispetto ai pari età, piuttosto che da immaturità.

La Dott.ssa Miraca Gross condusse una ricerca su 700 bambini delle scuole elementari e medie suddivisi in gruppi di diverse abilità cognitive: normodotati, gifted e highly gifted. Lo scopo dello studio era quello di capire se il concetto di amicizia e le relative aspettative fossero determinati dall’età cronologica o mentale, e se ci fossero differenze di genere.

Identificò 5 stadi di sviluppo del concetto di amicizia nei bambini.

  • Stadio 1: “Amico di giochi”: un amico è qualcuno con cui giocare e con cui scambiare i giochi.
  • Stadio 2: “Persona con cui parlare”: in questo stadio appare l’importanza della condivisione degli interessi e la conversazione con il compagno di giochi non sempre è legata al gioco in atto.
  • Stadio 3: “Aiuto e incoraggiamento”: l’amico è visto come qualcuno che può offrire aiuto e supporto, anche se al momento il vantaggio dell’amicizia va ancora in una sola direzione, e il bambino non sente “l’obbligo” di fornire supporto in scambio.
  • Stadio 4: “Intimità e empatia”: questa fase segna l’inizio del concetto di amicizia come condivisione emotiva in cui il bambino capisce che il rapporto di amicizia va in entrambe le direzioni e che il dare e ricevere affetto e comprensione sono elementi fondamentali dell’amicizia.
  • Stadio 5: “Il rifugio sicuro”: a questo stadio l’amicizia è vista come rapporto duraturo, profondo, che implica accettazione incondizionata, fedeltà e fiducia.

Quali furono i risultati dello studio? Lo studio innanzitutto confermò un forte legame tra il livello intellettivo dei bambini e ragazzi presi in esame e la loro concezione di amicizia. Apparve evidente come i bambini e ragazzi gifted fossero decisamente più avanti nella gerarchia dei livelli di amicizia rispetto ai coetanei normodotati. Lo studio evidenziò inoltre come i bambini gifted iniziassero a cercare una stretta relazione di amicizia basata sulla fiducia ad un’età in cui i bambini non gifted ancora cercavano i compagni di giochi. Si ebbe la conferma che i bambini e ragazzi gifted non soltanto cercano gli amici tra i bambini e ragazzi con i quali hanno compatibilità sul piano cognitivo, ma soprattutto cercano compagni con cui condividono concetti e aspettative di amicizia simili. Fu interessante notare anche come gli exceptionally gifted (QI > 160) ricercassero il “rifugio sicuro” quattro/cinque anni prima dei loro coetanei non gifted, e come questo divario si allargasse nelle femmine. Venne messa in evidenza una sostanziale differenza di genere: le femmine, in tutte le fasce di età e a tutti i livelli di abilità cognitiva, si ponevano ad un livello più elevato nel concetto di amicizia rispetto ai maschi. La conseguenza di questa osservazione è che i maschi gifted, che ricercano un livello intimo di amicizia ad un’età molto precoce, sono a rischio di isolamento sociale più alto delle femmine con simile abilità.

Quali conclusioni si traggono dello studio? Nell’ambito scolastico questa ricerca supporta la conclusione per cui i bambini gifted, una volta “confinati” in classi con bambini della stessa età cronologica — senza nessuna considerazione per le loro abilità cognitive ed il loro sviluppo emotivo — possono facilmente andare incontro a solitudine ed isolamento sociale. Ne consegue che la migliore pratica è il raggruppamento per abilità (e non per età), che permette ai gifted di condividere relazioni di amicizia che implichino fiducia, lealtà e autenticità del rapporto — ciò che loro ricercano ad un’età molto precoce. Risulta difficile quindi supportare l’inclusione di questi bambini, sia dal punto di vista scolastico che sociale, in gruppi composti da coetanei le cui aspettative di amicizia sono così radicalmente diverse dalle loro. Il raggruppamento per abilità rimane l’approccio ideale, che deve essere applicato a tutti gli ambiti sociali vissuti dal bambino gifted.


Contenuto tratto da Gross. M. U. M. (2002) Play Partner” or “Sure Shelter”: What gifted children look for in friendship.


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