L’ambiente più appropriato.
Il compito degli educatori.
“Gli educatori preoccupati per i bisogni accademici e sociali degli studenti con disabilità intellettiva e fisica spesso sostengono che questi bambini dovrebbero essere collocati nell'”ambiente meno restrittivo” possibile. Questo di solito si traduce nell’inclusione in classi normali, dove il bambino può interagire nel lavoro scolastico e nel gioco con i coetanei ed è esposto ad un curriculum più ampio e ricco di quanto potrebbe essere possibile in una classe o scuola speciale. Paradossalmente, la classe normale non è necessariamente l’”ambiente meno restrittivo” per gli studenti intellettualmente gifted, e, per gli studenti exceptionally e profoundly gifted, rappresenta invece probabilmente l’”ambiente più restrittivo” possibile. Il nostro compito come educatori, quindi, è quello di collocare il bambino gifted nell’ambiente che limita meno le sue opportunità di socializzazione. In questo senso la ricerca suggerisce che la classe di inclusione con coetanei potrebbe non essere l’ambiente più appropriato.”
“Educators concerned for the academic and social needs of the intellectually and physically disabled often argue that these children should be placed in the “least restrictive environment.” This usually means inclusion in the regular classroom, where the child may interact in work and play with age peers and is exposed to a broader and more enriched curriculum than might be possible in the environment of a special class or special school. Ironically, the regular classroom is not necessarily the least restrictive environment for the intellectually gifted, and for exceptionally and profoundly gifted students it is probably the most restrictive environment. […] Our task as educators, therefore, is to place the extremely gifted child in the environment that will least restrict her opportunities for socialization. Research suggests that the inclusion classroom, with age peers, may not be the most appropriate environment.”
Da “Exceptionally and Profoundly Gifted Students: An Underserved Population”, di Miraca U.M. Gross
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