Funzioni sequenziali o spaziali?

La maggior parte dei bambini gifted sembrano preferire una o l’altra modalità.

La Dott.ssa Linda Silverman, negli anni 90, formulò il concetto di Visual-Spatial Learner e sviluppò il Visual-Spatial Identifier (https://www.gifteddevelopment.org/visual-spatial), uno strumento per identificare lo stile di apprendimento degli individui.
La modalità di apprendimento visual-spatial si contrappone alla modalità auditory-sequential.
Dalle ricerche sugli studenti è risultato che:
– circa il 33% ha una modalità fortemente visual-spatial,
– circa il 25% ha una modalità fortemente auditory-sequential,
– circa il 45% usa entrambe le modalità con un 30% di preferenza per il visual-spatial e un 15% per l’auditory-sequential.
Questi risultati sono stati ottenuti da indagini su studenti con QI in qualsiasi intervallo.
Detto questo, l’informazione che si passa normalmente dalle nostre parti è che i gifted non abbiano un ragionamento sequenziale.
Questa affermazione non è corretta perché dalle ricerche in questo ambito si è capito che: “Gli individui highly gifted mostrano una forte integrazione di funzioni sequenziali e spaziali, mentre la maggior parte dei bambini gifted che abbiamo valutato sembrano preferire una o l’altra modalità.”
(“Highly gifted individuals show strong integration of sequential and spatial functions, but most of the gifted children we have assessed seem naturally to favor one or the other mode.” – Upside-Down Brilliance: The Visual-Spatial Learner, Linda Silverman).
Si capisce quindi che i gifted possono utilizzare una delle due modalità e più il grado di giftedness sale più sono capaci di integrare le due.
Di recente The New Yorker ne ha parlato in un articolo relativo ai diversi stili di ragionamento (How Should We Think About Our Different Styles of Thinking? The New Yorker)

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