Chi sono questi papaveri?

Questi fiori, bellissimi, si innalzano sopra gli altri. Sono più alti, unici, diversi. Chi sta laggiù fa fatica a capire e apprezzare come il mondo appare visto da lassù.

Si trovano scritti risalenti ai tempi di Erodoto, riportati da Aristotele, e di Tito Livio che riferendosi a narrazioni su Tarquinio il Superbo fanno riferimento all’allegoria dei “tall poppies”, quelle persone nella società che hanno capacità superiori alla media e per questo si distinguono dagli altri essendo “papaveri più alti”.
Al tempo queste persone erano osteggiate e mal viste soprattutto da chi deteneva il potere e voleva quindi che venissero eliminate.

Paradossalmente questo è il mondo che spesso le persone gifted si trovano ad affrontare. Le persone di grande intelligenza e sensibilità hanno vita difficile, non solo nel mondo di oggi, ma come abbiamo constatato negli scritti antichi, anche allora.

Purtroppo chi non ha la capacità di comprendere queste persone, le sente nemiche e ostili, e quindi ritiene più facile sbarazzarsene che cercare di entrare nel loro mondo.

Il modo in cui le persone gifted vivono il mondo, lo percepiscono e quindi di conseguenza interagiscono con esso, è unico, diverso e complesso. La loro speciale connessione con la realtà, i loro pensieri, le loro emozioni fanno sì che la loro esperienza di vita abbia una qualità differente. Cercare di appiattire la loro natura, tagliando questi “tall poppies” al livello degli altri, non deve essere ritenuta una buona pratica, anche se è sicuramente la più semplice da perseguire.

Chi, all’interno della società, non riesce a stare al passo con queste persone, perché non le comprende, si nasconde dietro a mille scuse, attribuendo loro debolezze e fragilità che in realtà non esistono nella natura della giftedness, e per convenienza non guarda invece in faccia alla realtà: i gifted per loro natura sono forti e determinati.

E come ci ricorda Elizabeth A. Meckstroth parlando dei bambini gifted: “Dobbiamo godere e apprezzare il privilegio di stare con i bambini che pensano, vedono e sentono diversamente da noi. […] Questi bambini ci danno più vita. […] Ci invitano a condividere il loro mondo meraviglioso. Solo se sentono di essere apprezzati e ammirati, si fidano di noi e ci rivelano alcune delle loro straordinarie visioni e sensibilità.”

Importante è fidarsi di questi tall poppies e ammirarli nel loro percorso di vita.

We need to indulge in enjoying and appreciating the privilege of being with children who think, see, and feel differently from what we do. […] These children lavish more life on us. […] They invite us to share their awesome, wondrous world. Only if they feel that we appreciate and admire them will they trust us and reveal some of their extraordinary visions and sensitivities.” (Elizabeth A. Meckstroth)¹


1. Off the Charts – Asynchrony and the Gifted Child (Chapter 12: The Asynchrony of Overexcitabilities: Advice for Parents and Teachers) di Elizabeth A. Meckstroth

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