Il rifugio sicuro.

“Chi trova un amico, trova un tesoro.”

Nell’Antico Testamento (Ecclesiastico 6:14) si dice: “Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro.”

Non c’è dubbio che la necessità di amicizia e, ancora di più, di appoggio emotivo sia la forza trainante, sia nei bambini che negli adulti. Studi ci dicono che il concetto di amicizia nei bambini ha una natura gerarchica, varia con l’età e si sviluppa in tappe.1

Nell’ambito della giftedness, studi degli ultimi 70 anni hanno confermato come i bambini gifted scelgano come amici altri bambini gifted più o meno della stessa età oppure ragazzi più grandi che hanno comunque capacità superiori alla media.2 In altre parole: questi bambini tendono a scegliere gli amici sulla base delle somiglianze nell’età mentale, piuttosto che nell’età cronologica.

Allo scopo di capire se i bambini gifted avessero concetti di amicizia più maturi dei pari età, la Dr.ssa Miraca Gross condusse una ricerca su 700 bambini delle scuole elementari e medie divisi in gruppi per abilità cognitive, per capire se i concetti di amicizia e le relative aspettative fossero determinati dall’età cronologica o mentale.

La Dr.ssa Gross prese a riferimento tre gruppi: bambini normodotati, bambini gifted e bambini highly gifted. Apparve chiaro che il concetto di amicizia si sviluppava per stadi, e diventava sempre più complesso con l’avanzare dell’età. Si identificarono così 5 stadi dello sviluppo del concetto di amicizia nei bambini:

Stadio 1: “Amico di giochi”: un amico è qualcuno con cui giocare e con cui scambiare i giochi.

Stadio 2: “Persone con cui parlare”: in questo stadio appare l’importanza della condivisione degli interessi e la conversazione con il compagno di giochi non sempre è legata al gioco in atto.

Stadio 3: “Aiuto e incoraggiamento”: l’amico a questo punto è visto come qualcuno che può offrire aiuto e supporto, anche se al momento il vantaggio dell’amicizia va ancora in una sola direzione, e il bambino non sente “l’obbligo” di fornire supporto in scambio.

Stadio 4: “Intimità e empatia”: questa fase segna l’inizio del concetto di amicizia come condivisione emotiva in cui il bambino capisce che il rapporto di amicizia va in entrambe le direzioni e che il dare e ricevere affetto e comprensione sono elementi fondamentali dell’amicizia.

Stadio 5: “Il rifugio sicuro”: a questo stadio l’amicizia è vista come rapporto duraturo, profondo, che implica accettazione incondizionata, fedeltà e fiducia.

Lo studio evidenziò come i bambini gifted iniziassero a cercare una stretta relazione di amicizia basata sulla fiducia ad un’età in cui i bambini non gifted ancora cercavano i compagni di giochi. Questa ricerca di una relazione profondamente diversa si evidenziava ancora di più nei bambini delle scuole elementari.

Il fatto che i bambini gifted cerchino amici in ragazzi di età più grande ci dice anche che non sempre cercano una somiglianza nelle capacità cognitive ma più che altro hanno bisogno di condividere lo stesso sentimento di amicizia. Ne deriva che le differenze nelle aspettative di amicizia tra i bambini gifted e i non gifted spiegano molto bene come i primi possano venire emarginati a causa delle differenze incolmabili, nei concetti e nelle aspettative, con i pari età.

Questa ricerca supporta la conclusione (che purtroppo il mondo della scuola spesso rifiuta di ascoltare) che i bambini gifted, una volta “confinati” in classi con bambini della stessa età cronologica — senza nessuna considerazione per le loro abilità cognitive ed il loro sviluppo emotivo — possono facilmente andare incontro a solitudine ed isolamento sociale.

La migliore pratica è senza dubbio il raggruppamento per abilità (e non per età), che permette ai gifted di condividere relazioni di amicizia che implichino fiducia, lealtà e autenticità del rapporto — ciò che, a differenza degli altri, loro ricercano ad un’età molto precoce.


“Play partner” or “Sure shelter”: What gifted children look for in friendship, di Miraca Gross

(https://www.sengifted.org/post/play-partner-or-sure-shelter-what-gifted-children-look-for-in-friendship)

 1 Bigelow, B.J. and LaGaipa, J.J. (1975). Children’s written descriptions of friendship: A multidimensional analysis. Developmental Psychology, 11, 857-858. Selman, R.L. (1981). The child as a friendship philosopher. In S.R. Asher and J.M. Gottman (Eds.) The development of children’s friendships (pp. 242-272). Cambridge: Cambridge University Press.

2 Hollingworth, L.S. (1926) Gifted children: Their nature and nurture. New York: Macmillan. O’Shea, H.E. (1960). Friendship and the intellectually gifted child. Exceptional Children, 26(6), 327-335. Gross, M.U.M. (1993) Exceptionally Gifted Children, London: Routledge.

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(Riferimenti verificati in giugno 2020)

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