Il Columbus Group: il nuovo mondo della giftedness

La missione sarebbe stata quella di inquadrare il loro lavoro come un viaggio in direzione di un “nuovo mondo della giftedness”.

Nell’estate del 1991, in un salotto di Columbus (Ohio, Stati Uniti) un piccolo gruppo di esperti (psicologi, studiosi e genitori) si riunì per elaborare una definizione di giftedness che riassumesse quanto era emerso negli anni dai loro studi e dalle loro osservazioni.

Sulla base dell’esperienza maturata nella pratica di counseling, di insegnamento o di genitorialità, gli esperti del gruppo definirono la giftedness come segue:

“Giftedness is asynchronous development in which advanced cognitive abilities and heightened intensity combine to create inner experiences and awareness that are qualitatively different from the norm. This asynchrony increases with higher intellectual capacity. The uniqueness of the gifted renders them particularly vulnerable and requires modifications in parenting, teaching and counseling in order for them to develop optimally. ”1 (The Columbus Group, 1991)

“La giftedness è uno sviluppo asincrono in cui abilità cognitive avanzate si combinano con una profonda intensità dando luogo a esperienze interiori e consapevolezza che sono qualitativamente differenti dalla norma. L’asincronia aumenta con l’aumentare della capacità intellettiva. L’unicità dei gifted li rende vulnerabili e richiede modifiche nell’educazione, nell’insegnamento e nel counseling affinché possano crescere in maniera ottimale.” (Columbus Group, 1991)

Nasceva in quell’occasione il Columbus Group, così chiamato sia in omaggio alla città dove questi esperti si riunirono per la prima volta, sia per il fatto che la definizione qui sopra sarebbe stata pubblicata nel 1992, 500esimo anniversario del viaggio di Colombo verso il “nuovo mondo”. La missione del gruppo era inquadrare il lavoro degli esperti che lo componevano come un movimento in direzione di un “nuovo mondo della giftedness”.

La definizione di giftedness proposta dal Columbus Group introduceva i due concetti che ne avrebbero caratterizzato da quel momento in poi la scuola di pensiero:

  1. Spostare esplicitamente l’attenzione dal talento per concentrarla invece sul mondo interiore dell’individuo gifted.
  2. Riconoscere lo sviluppo asincrono come una caratteristica intrinseca dell’essere gifted.

Questi due concetti, che definivano un cambiamento radicale rispetto al modo in cui la giftedness era stata sino ad allora concepita, erano la naturale formalizzazione di quanto gli esperti del gruppo avevano “distillato” da anni di studi ed osservazioni, ovvero:

  • Ciò che distingue marcatamente i bambini gifted dagli altri sono delle differenze nello sviluppo
  • I bambini gifted appaiono essere “fuori sincrono” rispetto alle aspettative e alla norma
  • Un individuo che non sia gifted non possiede, né potrà mai sviluppare, la sensibilità, la profondità e la modalità di ragionamento di un individuo gifted. In altre parole: poiché le caratteristiche della giftedness sono connaturate all’individuo, esse si conservano lungo l’arco della vita, quindi l’individuo gifted sperimenterà sempre il mondo in maniera differente, ed il divario con gli individui “non gifted” non potrà mai essere colmato, a nessuna età.


Nel primo dei due punti sopra elencati, il Columbus Group voleva contrastare la tendenza, purtroppo diffusa, di definire la giftedness come un risultato, un prodotto (ad esempio, il successo scolastico). L’attenzione verso simili aspetti esterni all’individuo necessariamente non afferrava l’essenza della giftedness, intesa invece come una differenza nel profondo significato delle esperienze di vita dell’individuo.

Il secondo punto introduceva il concetto della giftedness come “sviluppo asincrono.” Ora, se lo sviluppo viene considerato come un processo che dura tutta la vita, allora la giftedness darà luogo ad uno sviluppo atipico in tutte le fasi della vita, in termini di consapevolezza, percezioni, risposte emotive ed esperienze di vita. Questo pone l’individuo gifted “fuori sincrono” sia internamente, cioè in relazione ai vari aspetti dello sviluppo interiore, che esternamente, in relazione alle aspettative della società.

La definizione del Columbus Group imponeva uno spostamento del focus dai prodotti esterni della giftedness alla vera natura del fenomeno stesso. Subito dopo l’introduzione ufficiale nell’articolo di Martha J. Morelock “Giftedness: The view from within”2 il concetto di sviluppo asincrono come esperienza interiore dei gifted iniziò a comparire nella letteratura sulla giftedness. Fu presentato per la prima volta nel 1995 dal Dr. Linda Silverman (invitata come keynote speaker) alla World Council’s Conference di Hong Kong, dove lo sviluppo asincrono fu il tema principale.


  1. Off the Charts: Asynchrony and the Gifted Child, di Christine S. Neville, Michael M. Piechowski e Stephanie S. Tolan (Capitolo 2 di Stephanie S. Tolan: Hollingworth, Dabrowski, Gandhi, Columbus, and Some Others: The History of the Columbus Group)
  2. Giftedness: The view from within, di Martha J. Morelock (1992). http://www.davidsongifted.org/search-database/entry/a10172

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(Riferimenti verificati in gennaio 2020)

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